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Italia 1920 . le belle Époque secondo capitolo . 2


di gilso
09.04.2022    |    406    |    0 6.0
"Francesco che era di poche parole intuì che la Donna volesse giocare ancora con lui come aveva fatto all'inizio del loro rapporto di lavoro quando lei volle..."
I due fratelli si diedero da fare ripulendo e tinteggiando di colore rosso mogano quei sotterranei , costruirono delle celle , poi par la parte che riguardava l'attrezzatura richiesta dalla contessa che doveva formare una sorta di stanza di tortura si rivolsero ad un loro conoscente che di lavoro faceva il rigattiere il quale li mandò a visionare i sotterranei di un castello mezzo diroccato .
Li troverete quello che fa per voi disse il rigattiere , mio cugino Giacomo che li fa il custode di quel che resta di quei ruderi ha piena libertà nel vendere le ultime cose rimaste , il ricavato ce lo divideremo in parti uguali io e lui , i signori che vi abitavano anni fa sono morti di sifilide ed il castello , o meglio , quello che resta del castello di proprietà del cardinale Astori di Firenze , castello in balia del tempo e dei ladri che man mano saccheggiano il poco rimasto è ora gestito da noi , andate , andate a vedere giù nei sotterranei quanta roba c'è ancora .
Infatti in quei bui sotterranei pieni di ragnatele e di topi accatastata una sopra l'altra ve ne era di roba , cose del passato , strumenti di tortura di quando l'inquisizione era padrona .
Vi erano tavolacci con anelli arrugginiti agli angoli per il bloccaggio dei polsi dei malcapitati di turno , gogne , gabbie di ferro alte un metro , pinze tenaglie , spiedi girevoli dove affrancare soggetti da abbrustolire , ruote girevoli ed altre cose del genere .
Marco il fratello maggiore entusiasta di tutto quel materiale si mise d'accordo col cugino del rigattiere sul prezzo poi assieme al fratello iniziò a caricare sul carro col quale erano arrivati il materiale richiesto .
Arrivati alla villa scaricarono il tutto nei sotterranei poi il giorno dopo iniziarono alla loro pulizia e sistemazione dei pezzi mancanti .
I grandi sotterranei della villa della contessa Pisani furono divisi in due parti , la prima in una specie di alcova con divani vellutati e morbidi tappeti , lampade elettriche di vetro di Murano appese ai muri e tutto quello che poteva servire a fare che quel luogo diventasse accogliente , la seconda parte l'opposto .
Illuminato solo da torce e grossi candelabri , non sufficienti a rendere quel luogo ben illuminato , vi era la seconda parte , parte separata dalla prima da un muro , parte di riflessione e punizione guarnita dai più audaci strumenti di tortura , una parte da tenere segreta e quando tutto fu sistemato e pronto avvisarono la contessa che ancora non aveva visto quei luoghi rimessi a nuovo .
Molto bravi ! disse quando assieme al suo fidato maggiordomo Filippo scese nella prima parte dei sotterranei notando il loro gusto nell'arredare quella parte .
Ora mostratemi quello che mi interessa , voglio vedere se ne è valsa la pena fidarmi di voi due .
Marco e Francesco si avvicinarono ad un portoncino che divideva i due luoghi e lo spalancarono dando modo alla contessa di oltrepassare quella soglia .
Lentamente Quella Donna si incamminò in quel poco illuminato sotterraneo poi si fermò di fronte alle tre celle a vista dove all'interno tramite le sbarre si poteva notare una panca ed un paiolo , poi prosegui fino al tavolo munito di anelli , lo sfiorò con la mano poi passò alla ruota girevole , alla gogna , alla croce di Sant' Andrea ed allo spiedo girevole .
Armeggiò con delle pinze e con delle fruste di nerbo poi aprì e richiuse le porticine delle gabbie metalliche appese a mezzaria .
Questo è il suo posto di comando .
Disse Marco avvicinandosi ad un tavolo dove dietro vi era una poltrona dai legni dorati .
Lei prese posto sedendosi poi esclamò .
Chi avrebbe mai pensato che due stallieri avessero cosi gusto .
Mi avete ripagato egregiamente della fiducia riposta in voi , ora inizieremo a fare sul serio .
Come prima cosa mi vendicherò degli imbrogli fattomi in passato ad incominciare dalla cugina di mio marito , la odio fino al punto di vederla qui in ginocchio a chiedere pietà .
Come primo ordine che vi darò sarà quello di sorprendere lei e suo marito , di imbavagliarli incappucciarli e portati qui di nascosto , chiuderli in una cella ed aspettare , aspettare che io sia pronta .
Questo luogo sarà dedicato a gente facoltosa , ai ricchi signori che desiderano un qualche cosa di diverso della solita casa di prostitute .
Come riscontro dei vostri servigi se fra un anno sarò soddisfatta di voi tre vi darò in regalo tre delle mie case che posseggo in città , oltre che a del denaro naturalmente .
Sembrava un sogno per i due fratelli che in quel tempo erano arrivati alla fame .
Ora andatevene , vorrei contemplare ancora per qualche minuto questo luogo che diventerà presto un luogo di perdizione e di piacere sadico , resterà solo Francesco a mostrarmi il funzionamento di questi antichi strumenti di tortura .
Restata sola con Francesco la contessa che già si era fatta un'idea di come sperimentare quel tavolaccio di rovere disse a Francesco di spogliarsi e di allungarsi sul tavolo .
Francesco che era di poche parole intuì che la Donna volesse giocare ancora con lui come aveva fatto all'inizio del loro rapporto di lavoro quando lei volle vedere l'eiaculazione sua e di suo fratello a mani incrociate .
Si ricordò del tocco delle sue dita nel misurargli il pene , alle sue labbra nel raccogliere la stilla che aveva sulla cappella e si eccitò , si eccitò fino al punto di mostrare a lei la sua virilità li nudo di fronte a lei .
La contessa gli si avvicinò soppesandogli le grosse palle dure come il marmo , gli menò il cazzo baciandogli i capezzoli poi gli ordinò di stendersi sul tavolo .
Quando Francesco fu ben allungato gli bloccò sia i polsi che le caviglie ai quattro angoli del tavolo poi si fermò a rimirarlo .
Francesco ora attendeva , a gambe e braccia bloccate col cazzo una meraviglia attendeva le carezze della sua padrona .
Era da tempo , dalla morte di suo marito che non aveva più rapporti sessuali la contessa e vedere cosi una montagna d'Uomo tutto muscoli ed il suo cazzo , il doppio di quello di suo marito , li a sua disposizione la mandava in estasi .
Sei bello Francesco ! , chissà quante Donne hai fatto godere con questo cazzo .
Disse impugnandogli il pene sentendone la durezza .
Francesco non parlò , ma dal suo viso trapelava la sua voglia di godere .
Voglio farti assaggiare il mio seno , è caldo e morbido vedrai ti piacerà .
Tolse la mano che impugnava il cazzo di Francesco ed iniziò a liberare i bottoni dalle asole del vestito lungo fino al polpaccio che indossava e appena le fu stato possibile si denudò quel seno di Donna oramai appassito , un seno cadente ma ancora eccitante , si posizionò dietro di lui , alla sua testa e si chinò .
Si abbassò fino a che le sue tette non aderissero perfettamente alle guance barbute di Francesco ed iniziò a fargliele scivolare sopra , poi a fargliele ondeggiare sopra la faccia strusciandolo con i capezzoli induriti .
Gli diede da mangiare il suo seno spingendogli a forza nella bocca prima una poi l'altra mammella mentre a occhi fissi su quel cazzo che aveva di fronte si struggeva poi si mise di fianco a quel grande e robusto tavolaccio percorse Francesco per tutta la lunghezza del suo corpo con le mani soffermandosi più volte a stuzzicare quei capezzoli da maschio che tanto la eccitavano , li baciò , li succhiò provocando un lamento all'Uomo che smorzò con un bacio poi scese impugnandogli il cazzo alla base e tenendoglielo saldamente in pugno si avvicinò alla cappella a rimirare quel luccichio sulla sommità data dal chiarore delle candele .
Stava colando piacere Francesco .
Un filo sottilissimo di piacere faceva ponte fra la cappella ed il bacino oscillando ad ogni vibrazione sotto agli occhi della contessa che non vedeva l'ora di assaggiarselo quel cazzo tosto e paonazzo .
Gli baciò le palle e gliele succhiò fino a fargli male per poi risalirgli con la punta della lingua il cazzo per tutta la sua lunghezza , gli fece passare la punta della lingua alla base della cappella girandogli attorno poi gli prese in bocca la cappella intrisa di umori succhiandola con avidità fino ai primi cenni di venuta .
A quel punto si bloccò , si staccò con la bocca e prendendosi le tette in mano si fece prigioniero quel cazzo in procinto di sborrare , se lo strinse in mezzo a mo' di spagnola e restò cosi , col viso a pochi centimetri dalla cappella .
Sapeva che da li a poco sarebbe stata colpita da un fiume di lava incandescente ed aprì la bocca .
Vengo !! vengooo signora contessa .
Disse Francesco con voce rauca mentre le tette della sua padrona lo facevano impazzire .
Vieni che ti aspetto .
Disse lei andando in su ed in giù con col cazzo in mezzo alle tette .
Sul viso , in bocca , si fece schizzare dappertutto la porca mentre si stringeva le tette con le mani , gli succhiò la cappella che ancora sborrava pompandoselo fino a farsi riempire la bocca di sborra per poi deglutirla ingorda .
Le tette un lago di piacere appiccicoso .
Lo leccò , gli succhiò la sborra che era restata sul pube poi andò a succhiargli i capezzoli facendolo soffrire , lo baciò mettendogli la lingua nella bocca e disse .
Sei stato bravo Francesco ma non è ancora finita .
Si tolse il vestito salì in piedi sul tavolo e si accucciò sulla faccia barbuta di Francesco con la figa , si scostò il lembo di stoffa dei mutandoni di pizzo resa che portava e che avevano un'apertura all'altezza della figa e gliela diede da leccare .
Con la lingua dell'Uomo che la violava dentro e lei che si sgrillettava sulla sua faccia venne , venne intensamente lasciando sopra alle sue labbra il suo miele .
Poi appollaiata a gambe aperte sul suo torace lo baciò , gli baciò di nuovo i capezzoli e lo liberò .

fine secondo capitolo
















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